Sono in Piazza del Plebiscito a Napoli al raduno delle Sezioni ANC – Associazione Nazionale Carabinieri – intitolate all’Eroe Salvo D’Acquisto.
Mio padre da Appuntato dei Carabinieri suonava il clarinetto. Sento molto forte la sua presenza, qui, ora, in questa Piazza.
Sono trascorsi esattamente 70 anni dal sacrificio di quel giovane vicebrigadiere dei Carabinieri.
L’Arma ricorda oggi quel coraggioso gesto.
Era il 23 settembre 1943, dopo lo scoppio di una bomba che aveva ucciso un soldato tedesco, il comando SS prese in ostaggio 22 civili con l’intento di fucilarli. Salvo D’Acquisto, totalmente estraneo all’accaduto, evitò l’eccidio offrendo se stesso e cadde sotto i colpi del plotone di esecuzione.
Salvo D’Acquisto nasce il 15 ottobre del 1920 a Napoli, nel quartiere Vomero, in via S. Gennaro Antignano n. 2, da Salvatore D’Acquisto, nativo di Palermo, e Ines Marignetti, napoletana.
Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile d’un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma.